Siamo a cena da Anna e Laura, grandi amanti e studiose della letteratura contemporanea che tra le loro amicizie vantano un consolidato rapporto con l’artista sarda Maria Lai.
A casa loro, infatti, la presenza di Maria Lai è più che evidente, per le sculture e per i disegni appesi alle pareti.
La sorpresa, però, arriva dal bagno.
Racconta Anna: “Quando abbiamo acquistato quest’appartamento, il bagno era praticamente nuovo e non abbiamo fatto alcun lavoro, anche se il precedente proprietario, che evidentemente aveva numerose mensole, aveva lasciato le pareti disseminate di fori.
Proprio in quei giorni venne a trovarci Maria Lai che, notando i fori e notando una tendina con motivi marini, ci chiese se ci piacevano i pesci. La risposta fu affermativa e, dopo qualche tempo, ci fece pervenire diversi pesciolini di ceramica da lei
realizzati, che utilizzai per coprire i fori.
Dopo circa un anno Maria tornò a Firenze e vide il lavoro da me realizzato ma non rimase molto soddisfatta. Siccome c’erano ancora dei fori da coprire, Maria promise di realizzare altri pesci con l’impegno, però, che sarebbe venuta lei stessa a ultimarne la collocazione”.
E così accadde. Maria Lai tornò a Firenze e ultimò il lavoro nel bagno di Anna e Laura.
È grazie al suo tocco geniale di forme, che un bagno con piastrelle marrone scuro (una tomba egizia, lo definisce Anna) si trasforma in un fantastico fondale marino, animato dalle luci riflesse dai pesci di ceramica smaltata che nuotano liberamente nella più profonda oscurità degli abissi.
Autoritratto, 1977
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I bellissimi pesci sono una piccola e discreta risposta all'”isolamento e (al)la diffidenza di cui è oggetto l’arte visiva nella società contemporanea” (Maria Lai, Sguardo, opera, pensiero, CUEC, 2004).
Andrea Alessandro Muntoni, moderatore di http://www.ingegnereambientale.com
Grazie, per il commento e per la citazione
Buongiorno, è possibile contattarla via mail? Non sono riuscito a trovare l’indirizzo nel sito…
Questo il mio indirizzo mail
angelino.me@libero.it
Saluti