La cartolina sotto riprodotta risale ai primi del ‘900 e, nonostante sia molto conosciuta, non ha alcuna indicazione sul fotografo che l’ha eseguita o sull’editore.
L’unica indicazione è la scritta “Costume di Nuoro” riportata in alto a destra.
La stessa foto, però, è stata utilizzata per una carta telefonica di Tiscali, nell’ambito di una serie di carte dedicate ai costumi sardi. In questo caso l’immagine è classificata come “Costume antico di Orani”.
A dirimere i dubbi ci pensa il maresciallo maggiore dei carabinieri Giuseppe Farris, autore del volume “Dieci anni di brigantaggio in Sardegna”, pubblicato dall’editore Enrico Voghera di Roma nel 1914.
In tale libro, infatti, a pagina 64 è pubblicata la foto in questione con la seguente didascalia: “Cav. Lostia Mattia, sindaco di Oniferi (col suo cavallo, unico superstite al patrimonio vistoso distrutto dai briganti)”.
Racconta Farris che alla fine dell’800 il sindaco Lostia era stato preso di mira dal pericoloso latitante Tommaso Virdis, anche lui di Oniferi, il quale, per vendetta, sterminò il bestiame e distrusse i raccolti del primo cittadino. Non solo, Virdis intimò anche a pastori e mezzadri di non lavorare per Lostia, se tenevano alla loro vita.
Il Cav. Lostia, per lungo tempo visse nel terrore delle minacce del pericoloso latitante, con la sola consolazione di poter accudire il suo splendido cavallo.
Questo sino a che il Virdis, che nel frattempo si era unito alla banda dei fratelli Serra-Sanna, non cadde colpito a morte, assieme a tre compagni, nella “battaglia di Morgogliai” del 10 luglio 1899 che vide contrapposta la banda di cinque latitanti a oltre duecento tra carabinieri e militari.
Autoritratto, 1977
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