“I venditori ambulanti vigilavano le loro mercanzie di latta, e gridavano i prezzi e lanciavano scherzi grossolani alle ragazze che passavano; donne di Tonara, strette fasciate in un ruvido costume, insensibili al sole e ai rumori della folla, misuravano nocciuole o segavano e vendevano i loro torroni bianchi che si scioglievano al caldo.
Sotto capanne di frasche i negozianti esponevano le loro stoffe d’occasione; lo scarlatto sanguinava al sole, i broccati scintillavano; tutta una flora inverosimile sbocciava sui fazzoletti e gli scialli paesani.
E intorno alle botti e alle bottiglie dei liquori si accalcavano comitive d’uomini, di amici nuovi e d’amici vecchi incontratisi per caso lassù, e fra i quali spiccava con bizzarro contrasto la figura di qualche borghese. E il vino e i liquori rallegravano l’anima dei fieri paesani: e l’acquavite odorava con un profumo di fiore fatale.
Maria e le compagne mangiarono e poi indossarono la tunica e si avviarono nuovamente verso la chiesa.
Il sentiero s’allargava, aspro, a scalinata, quasi tutto tagliato sulla roccia, fra massi enormi e macchie e alberi sempre più selvaggi e contorti. I costumi colorati delle donne sfolgoravano sullo sfondo luminoso della salita; le voci si perdevano nel silenzio puro delle cime incoronate d’azzurro.”
Tratto da La via del male, Torino, Speirani e Figli, 1896
La cartolina, edita da S.Porca di Sassari verso il 1910, Mostra le carovane che si radunavano presso il santuario della Madonna di Gonare, per la novena e per la festa dell’otto settembre.
Lo scorcio della foto mostra il tratto di strada che porta dal piazzale delle cumbessias verso la ex colonia