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Il presepe di Fancello

Salvatore Fancello in una foto tratta dal volume “Salvatore Fancello” di Alberto Crespi, pubblicato dalla Casa Editrice Ilisso di Nuoro nel 2005

Salvatore Fancello in una foto tratta dal volume “Salvatore Fancello” di Alberto Crespi, pubblicato dalla Casa Editrice Ilisso di Nuoro nel 2005

Salvatore Fancello (1916-1941), ceramista di Dorgali, in occasione della Sesta Triennale di Milano conobbe, nel 1937, il ceramista ligure di Albissola Tullio Mazzotti.  In seguito a tale incontro Fancello iniziò, nel 1938, una collaborazione con la fabbrica albissolese “MGA” di Mazzotti, per la quale realizzò numerosi lavori a soggetto animalista ed un grandioso presepe ricco di un centinaio di pezzi tra personaggi e animali.  I gruppi della Sacra Famiglia, dei Re magi e degli Angeli   furono eseguiti in duplice copia in modo da non rimanere sprovvisti dei personaggi principali in caso di rottura. Il Presepe completo fu esposto una sola volta, nel dicembre 1940, a Torino nella sede della Gazzetta del popolo. Dopo la morte di Fancello sul fronte albanese, in occasione della retrospettiva a lui dedicata e tenutasi a Milano nel 1942 presso la pinacoteca di Brera, l’opera fu presentata solo in venticinque pezzi. Successivamente il Presepe completo venne diviso in due gruppi e non fu più ricomposto.

Presepe di Fancello presso il Museo della Ceramica di Faenza

Presepe di Fancello presso il Museo della Ceramica di Faenza

Attualmente il nucleo più consistente (ventidue figure) risulta di proprietà della famiglia Mazzotti di Albisola Marina, mentre alcune figure, gravemente danneggiate, sono visibili presso il museo della ceramica di Faenza.
Nel 1950 la “MGA” di Mazzotti venne chiamata a rappresentare la produzione ceramica italiana alla Mostra dell’Artigianato Italiano: in quella occasione dieci figure del Presepe furono esposte al Brooklyn Museum di New York. Da allora delle figure di Fancello in terra americana si sono perse le tracce sino al 2005 quando sono ricomparse in vendita presso una casa d’aste di New York.
La foto (ripresa a suo tempo dal sito della casa d’Aste americana) ritrae le splendide figure di Fancello e rimane l’unica testimonianza della loro fugace comparsa. Il Presepe, infatti, è scomparso nuovamente e in rete non c’è oramai più traccia di questa ultima apparizione oltre oceano.
Il Presepe di New York

Il Presepe di New York

I pesci di Maria

Siamo a cena da Anna e Laura, grandi amanti e studiose della letteratura contemporanea che tra le loro amicizie vantano un consolidato rapporto con l’artista sarda Maria Lai.
A casa loro, infatti, la presenza di Maria Lai è più che evidente, per le sculture e per i disegni appesi alle pareti.
La sorpresa, però, arriva dal bagno.
Racconta Anna: “Quando abbiamo acquistato quest’appartamento, il bagno era praticamente nuovo e non abbiamo fatto alcun lavoro, anche se il precedente proprietario, che evidentemente aveva numerose mensole, aveva lasciato le pareti disseminate di fori.
Proprio in quei giorni venne a trovarci Maria Lai che, notando i fori e notando una tendina con motivi marini, ci chiese se ci piacevano i pesci. La risposta fu affermativa e, dopo qualche tempo, ci fece pervenire diversi pesciolini di ceramica da lei realizzati, che  utilizzai per coprire i fori.
Dopo circa un anno Maria tornò a Firenze e vide il lavoro da me realizzato ma non rimase molto soddisfatta. Siccome c’erano ancora dei fori da coprire, Maria promise di realizzare altri pesci con l’impegno, però, che sarebbe venuta lei stessa a ultimarne la collocazione”.
E così accadde. Maria Lai tornò a Firenze e ultimò il lavoro nel bagno di Anna e Laura.
È grazie al suo tocco geniale di forme, che un bagno con piastrelle marrone scuro (una tomba egizia, lo definisce Anna) si trasforma in un fantastico fondale marino, animato dalle luci riflesse dai pesci di ceramica smaltata che nuotano liberamente nella più profonda oscurità degli abissi.