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La “Mora di macchia” di Gaetano Spinelli

Gaetano Spinelli, pittore, era nato a Bitonto, in provincia di Bari, nel 1877. Morì a Firenze nel 1945.
Tra il 1903 e il 1906, si stabilì a Sassari con l’incarico di docente di pittura presso l’Accademia di belle Arti. A Sassari Spinelli incontrò la sua futura moglie e si dedicò con passione alla pittura, ispirato dalla bellezza dei costumi sardi e dai colori dell’isola.
Un articolo pubblicato dalla rivista Emporium nel settembre 1916, dal titolo “un interprete dell’anima sarda: Gaetano Spinelli”, dedica ampio spazio all’esperienza dell’artista in Sardegna, riproducendo anche alcune opere di figure in costume. Sono le stesse opere che possiamo vedere in una foto che ritrae Spinelli nel suo studio di piazzale Donatello a Firenze.
Nella foto sono chiaramente individuabili le opere “Dies mei sicut umbra”, alla sinistra di Spinelli, “Nell’ombra di Sardegna”, la tela con le tre figure femminili dietro il pittore, e “Mora di macchia”, la figura femminile col bambino.
Di quest’ultimo quadro posseggo anche una cartolina che riproduce l’opera a colori. La cartolina, stampata dall’Istituto Arti grafiche di Bergamo, risale al 1918 e risulta inviata da Asti a Firenze nel 1933.

OLIENA: COSTUMI E SCENE DI VITA

Recentemente in un mercatino ho acquistato una foto degli anni ’30 dove sono ritratte quattro donne in costume e un distinto signore in abiti “civili”.

foto oliena804È una foto “formato cartolina” spedita da Oliena il 2 giugno 1934. La spedisce un certo dott.Coli alla figlia a Firenze e, dai toni usati, ci si può rendere conto di quanto allora la Sardegna poteva apparire come un mondo lontano e “pittoresco”.

Il dott. Coli, così scrive alla figlia: “Ti do un bacio se indovini chi è quel maschio con le quattro sardegnole in costume (costume d’Oliena). Peccato che non puoi farti un’idea dei vivaci colori di questi costumi fatti di velluto finissimo azzurro e scarlatto e ricamati magistralmente a mano! Domani, festa dello Statuto, mi vesto in divisa.”

La foto in questione si aggiunge a un gruppo di sette fotografie che ho acquistato l’anno scorso, OLIENA FOTO 007sempre in un mercatino dell’antiquariato. Anche queste foto sono scattate a Oliena e, mentre in sei foto sono ritratte scene di vita quotidiana, in una è immortalato il Monte Corrasi che sovrasta il paese.

Le sette  foto, non hanno firme o scritte che possano ricondurre al fotografo che le ha scattate. L’unica traccia è una scritta a matita, “Spinelli”, sulla bustina bianca che le conteneva riferita con molta probabilità a chi ha scattato le foto.

Sono stampate su carta Agfa e, nel retro, sono predisposte come cartoline. Misurano, infatti, 8,5 x 13,5 centimetri, il tipico formato delle cartoline piccole che sono rimaste in voga sino ai primi anni 40, tutti elementi che permettono di collocarle temporalmente tra gli anni ’30 e i primi anni ’40 del 900.

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Le foto ritraggono bambini, donne in costume e un vecchio immobile, statuario nel suo costume, appoggiato a una parete esposta al sole. Le donne guardano dall’alto di una scala o sono sulla soglia di casa, sulla strada, intente ad accudire i neonati che tengono in braccio, a eseguire “ricami magistrali” o più semplicemente a rammendare una camicia strappata.

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La strada, comunque, è la vera protagonista di queste immagini, con quel bel selciato irregolare che, in Sardegna, caratterizzava i paesi dell’interno. La strada, spazio a disposizione della comunità, dove si parcheggiavano i carri e dove razzolavano le galline. La strada che diventava appendice della casa, dove si consolidavano i rapporti in quella grande famiglia allargata che era il vicinato e dove anche chi non era un parente di sangue era comunque quasi uno di famiglia. E nel vicinato le donne, sedute sulla soglia di casa, eseguivano i lavori domestici e intanto chiacchieravano con le vicine, socializzavano con chiunque passasse sulla via, con un semplice saluto, con lo scambio di due parole oppure, perché no, regalando un sorriso da immortalare nella foto di un curioso fotografo continentale di passaggio.