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Stanis Manca e Antonio Ballero, cronisti a Gonare

Stanis Manca

Stanislao (Stanis) Manca (1865 – 1916), scrittore e critico teatrale, collaborò per circa un ventennio con il giornale La Tribuna di Roma, alternando recensioni teatrali a scritti di costume.
Nel 1891 su La Tribuna pubblicò l’articolo “Escursioni in Sardegna. Al Monte Gonari”  che, dopo un ventennio, sarebbe stato raccolto nel volume Sardegna leggendaria. Vecchie cronache ed autentiche escursioni, pubblicato dall’Editore Enrico Voghera di Roma nel 1910. L’articolo ha la particolarità di presentare la festa di Gonare in un’ epoca dove le auto erano lungi dal venire e le masse di pellegrini si spostavano, dunque, a piedi o a cavallo.
La descrizione che Stanis Manca fa della festa è stata oggetto di un altro mio post, a cui rimando per approfondimenti (Gonare: quando alla festa s’andava a cavallo).
L’articolo de La Tribuna, rispetto alla versione apparsa sul libro, ha la particolarità di essere corredato da sei piccoli disegni in bianco e nero, realizzati dall’artista nuorese Antonio Ballero (1864 – 1932).
Lo stile di Ballero è caratterizzato da una fitta rete di segni che danno corpo alle figure, e raffigurano personaggi nei tipici costumi tradizionali. Il tratto del disegno è lineare e ben lontano da quei disegni a “ghirigori” (come li definì il critico Raffaello Delogu) che dovevano caratterizzare la successiva produzione artistica di Ballero.
Tra i sei disegni spiccano due figure “accampate” sotto un albero e un venditore di qualcosa, seduto su uno sgabello con accanto la stadera e la cesta contenete la sua mercanzia.
Si tratta di figure tipiche dell’epoca, di quelle che con ogni probabilità Stanis Manca ha incontrato nella sua escursione per la festa di Gonare. E Ballero, che probabilmente salì al monte assieme a Manca, non ha fatto altro che limitarsi a un semplice esercizio di “cronaca”, immortalando i soggetti utili a illustrare l’articolo dell’amico.
Occorre sottolineare anche che (a quanto mi risulta), i disegni di Ballero sono inediti e sono da ricondurre ai suoi esordi artistici, visto che le sue prime opere datate risalgono al 1890.