Nel 1952 Costantino Nivola rientra per la prima volta in Sardegna dopo la fuga negli USA per evitare le persecuzioni del fascismo a seguito delle leggi razziali.
Nivola percorre in lungo e in largo l’isola con l’incarico di realizzare una serie di illustrazioni per documentare la lotta contro la malaria condotta dall’ERLAAS (Ente Regionale per la Lotta Anti-Anofelica in Sardegna), un ente che godeva dei finanziamenti della Fondazione Rockefeller.
L’articolo (anonimo) dal titolo “DDT in Sardinia” e i gli acquerelli di Nivola vennero pubblicati sul numero di Marzo del 1953 della rivista “Fortune” che, tra l’altro, ha la particolarità di avere la copertina illustrata da Giovanni Pintori, grafico dell’Olivetti e grande amico di Nivola.
Il lavoro di Nivola diventa un vero e proprio reportage costituito da 21 illustrazioni dove l’artista si sofferma sui tratti salienti della lotta alle zanzare, senza trascurare di documentare caratteristiche e dettagli della vita quotidiana in Sardegna.
Una testimonianza che, ancora una volta, dimostra il profondo legame di Nivola con la Sardegna e che, nella serie delle immagini, si dipana come un film: quasi un susseguirsi di fotogrammi che hanno senso compiuto di testimonianza anche senza l’ausilio del testo o delle didascalie.
Uno spaccato interessantissimo che testimonia delle condizioni in cui versava la Sardegna nell’immediato dopoguerra, di come potevano essere le strade o le abitazioni, di quali erano gli usi e i costumi: il carro della prima figura, la venditrice di “testine d’agnello”, le bancarelle della festa, il pastore che prepara il formaggio, l’interno delle povere case, le donne che filano, il pianto per il figlio morto, il banditore (chiaramente riferito a Orani, con lo sfondo del Monte Gonare, che sembra quasi la foto del banditore fatta da Bavagnoli per la mostra di Nivola del ’58 a Orani), il brulicare del porto di Cagliari.
E poi i dettagli della lotta alla malaria, perfetti nella loro estrema sintesi, comprensibili ai più e molto più efficaci di qualsiasi spiegazione tecnica o accademica.
L’articolo spiega in dettaglio quanto fatto in Sardegna e quanto l’azione sia stata incisiva per la tempestività con cui venne condotta, anche se, come conclude l’anonimo estensore, “Con la sconfitta della malaria, che è stato definito come il più grande evento nella storia della Sardegna, i Sardi sperano che sia stata aperta la strada allo sviluppo delle risorse agricole e minerarie. Ma i processi dei politici e della società si muovono a un ritmo ben più lento che la campagna anti malarica. Gli italiani solo ora cominciano a fare studi approfonditi sulle loro possibilità economiche. Le speranze dei Sardi non potranno diventare realtà prima che questi processi siano sviluppati e messi in pratica”.
Ed eccoli gli acquerelli di Nivola, riprodotti con le loro didascalie originali.
Figura 1
Una bandiera gialla e rossa identifica questa casa di un pastore nelle montagne sarde come un ufficio di distretto nella recente campagna contro le zanzare portatrici della malaria, conclusa con successo. Dopo quattro anni e mezzo la zanzara è stata sconfitta, e l’isola liberata da un’antica piaga.

Figura 2
Le caverne e le costruzioni della preistorica civiltà nuragica simboleggiano ancora l’indipendenza e l’orgoglio dei Sardi.

Figura 3
Villaggio pietroso tra le montagne.

Figura 4
Venditori di dolci a una festa.

Figura 5
Le testine di pecora costituiscono parte dell’alimentazione.

Figura 6
L’interno di una casa di pastori, con il forno e il caminetto; i letti sono fatti con stuoie sparse sul pavimento.
Figura 7
Il formaggio è prodotto nelle capanne dei pastori.

Figura 8
Le donne vegliano sedute un moribondo disteso sul pavimento, vittima della malaria.

Figura 9
Dopo la morte l’emozione è forte, e le donne cantano il lamento funebre.

Figura 10
La lotta alla malaria è arrivata troppo tardi, le vedove vestono in bianco e nero.
Figura 11
Il banditore del villaggio annuncia l’inizio della campagna anti malarica

Figura 12
Le paludi sono state bonificate e disinfestate.
Figura 13
Gli esemplari di larve sono trasferiti dalle acque infestate a ciottole fissate a lunghi pali.

Figura 14
È stata un’ardua impresa trovare i siti di deposizione delle uova.

Figura 15
Dopo la campagna, i disoccupati sono tornati nelle piazze.

Figura 16
Ogni strada e ogni vicoletto sono stati trattati con lo spray.

Figura 17
Cimici e pulci sono state eliminate
Figura 18
Ogni casa trattata col DDT è stata segnata con la data della disinfestazione.

Figura 19
Anche gli asinelli sono stati spruzzati di DDT.

Figura 20
Il mercato del pesce a Cagliari, la capitale.
Figura 21 –
Cagliari, al sud, è la città più grande (130.000 abitanti) e il maggior porto della Sardegna.