Il costume di Orani: immagini e storia

Giuseppe Cominotti giunse in Sardegna nel primo Ottocento in quanto funzionario del Ministero dei Lavori Pubblici, addetto al servizio ponti e strade.
Cominotti, nato a Cuneo nel 1792, e morto a Torino a soli 41 anni nel 1833, soggiornò diversi anni in Sardegna stringendo, tra l’altro, un solido rapporto d’amicizia con il Conte Alberto della Marmora.
Fu proprio Alberto della Marmora che affidò a Cominotti la realizzazione di alcune tavole per illustrare la prima edizione della sua opera Atlas du voyage en Sardaigne, pubblicato in Francia nel 1826.

Cominotti 422Sempre in quegli anni (tra il 1822 e il 1826), Cominotti realizzò una serie di acquerelli che riproducevano diversi costumi sardi, soprattutto del sassarese. Questi acquerelli, conservati presso la Biblioteca universitaria di Cagliari, costituiscono un album di 30 pagine che, nel 1963, con prefazione di Francesco Alziator, è stato pubblicato in volume dall’editore De Luca di Roma.

Cominotti 422 bisLa Raccolta Cominotti (questo il titolo del libro) costituisce un importante testimonianza per quanto riguarda l’abbigliamento sardo di inizio ‘800, ma anche un prezioso reperto per alcuni usi e costumi evidenziati nelle singole tavole. L’ultima tavola della Raccolta Cominotti raffigura 18 personaggi in costume. Tra questi anche il costume maschile di Orani che, essendo la tavola datata “maggio 1826”, è sicuramente la più antica rappresentazione del costume oranese che si conosca.
La figura è molto piccola, ma si possono distinguere alcuni dettagli abbastanza strani per il costume di Orani: il cappotto con cappuccio, bordato d’azzurro, e il copricapo rosso invece della “berritta” nera, sono capi d’abbigliamento non proprio tipici del tradizionale costume oranese.

illustrazione popolare 423 bisUn po’ più veritiera appare una incisione pubblicata sul periodico L’Illustrazione Popolare dell’11 giugno 1871. L’immagine raffigura un gruppo di persone con i costumi di Bono, Nuoro, Dorgali e Orani. Per quanto riguarda Orani (il gruppo con uomo, donna seduta e bambina, a sinistra) viene data la seguente descrizione: “La ragazzina ha il corpetto scarlattino, busto verde con striscia rossa, veste rosso scuro, grembiale bianco; la madre vestita a festa, porta l’immancabile benda bianca, maniche scarlatte, corpetto color caffè scuro con strisce rosse, fascia d’oro e veste nera a piccolissime pieghe; L’uomo che s’appoggia alla sua sedia è senza capotto; ha il corsetto rosso con le mezze maniche bleu, brache bianche, calze e rocchetto neri”.

orani 066orani costume 089Con l’avvento della fotografia le testimonianze diventano più precise e i costumi diventano soggetti importanti per la nascita delle cartoline illustrate.
Le immagini qui riprodotte risalgono agli ultimi anni dell’800 e sono opera dello stabilimento fotografico Zonini di Sassari.

colucci 417Una bella testimonianza “dal vivo” del costume di Orani è quella trasmessaci dal pittore Guido Colucci (1877-1949) che ebbe modo di visitare la Sardegna nel 1928 e di eseguire una serie di disegni e acquerelli che poi trasformò in incisioni. colucci 419L’esperienza di Colucci è raccontata con dovizia di particolari nel volume “Guido Colucci e l’abbigliamento tradizionale della Sardegna”, curato da Flavio Orlando e pubblicato dall’Editore Carlo Delfino di Sassari nel 1998.

colucci 420Colucci a Orani fu ospite del collega artista Mario Delitala, e proprio in casa di Delitala ebbe modo di eseguire gli schizzi del costume di Orani indossato, come risulta dagli appunti manoscritti, dalla signora Daniela Borrotzu. Colucci, con molta maestria, rende benissimo gli aspetti cromatici e le decorazioni del corpetto. Da tali disegni ricavò anche un’incisione che faceva parte di una raccolta di 50 costumi sardi, stampata per la prima volta nel 1936 e acquistata dal Museo Etnografico di Roma (http://www.repubblicaletteraria.net/Colucci/incisioni1/costumi_Sardegna1.htm).

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