Era il 1899 quando Umberto I°, accompagnato dalla consorte Margherita, approdò a Cagliari per la prima visita ufficiale di un Re d’Italia nell’Isola.
Umberto I° era un sovrano che provocava reazioni contrastanti: “Re buono”, per chi esaltava la sua indole umanitaria, “Re mitraglia” per chi lo accusava di orribili nefandezze, come quella di aver decorato il generale Bava Beccaris, responsabile dei cannoneggiamenti verso i cittadini milanesi che protestavano contro il carovita.
Per i sardi era evidentemente un “Re buono” visto che in Sardegna fu accolto con grandi festeggiamenti. Le cronache del tempo parlano di accoglienza calorosa e di folle festanti al passaggio dei sovrani. Per l’occasione si mosse persino la marina militare francese che, in pompa magna, schierò fior di navi nel golfo di Cagliari in onore delle teste coronate.
Tra i vari giornali che seguirono l’evento, si distinse il settimanale “Illustrazione popolare” che, con una cronaca molto dettagliata, descrisse la visita dei sovrani, arricchendo le notizie con note folcloristiche e di colore legate agli aspetti “primitivi” della Sardegna, corredate da illustrazioni su costumi o dettagli archeologici, tra cui alcuni disegni realizzati da Giacinto Satta.
I sovrani arrivarono in Sardegna il 12 aprile e si trattennero sino al 23. Come riporta l’Illustrazione Popolare, “visitarono varii punti dell’isola. Dopo le feste di Cagliari s’ebbero quelle d’Iglesias, dove i sovrani andarono il giorno 15. Fu da questa città che essi si recarono in carrozza a visitare le miniere di Monteponi. Seguirono le feste di Oristano. Poi il ritorno a Cagliari; e da Cagliari i sovrani andarono a Sassari, dove fu preparata la sfilata di un corteggio di isolani nei caratteristici costumi sardi. E finalmente, la mesta e poetica chiusa del viaggio: la visita della tomba di Garibaldi, a Caprera”.
Fu proprio da quella visita a Sassari che prese origine la Cavalcata Sarda, ancora oggi uno tra i più importanti appuntamenti folkloristici dell’Isola.
L’Illustrazione Popolare prosegue le cronache precisando che “a Nuoro i sovrani non sono andati, com’era stabilito”, rimandando l’approfondimento a una nuova occasione, visto che i sovrani “Han promesso di andarvi un’altra volta”.
Un’altra volta che, come la storia insegna, non ci fu, visto che Umberto I°, l’anno successivo, il 29 luglio del 1900, moriva a Monza sotto i colpi di pistola dell’anarchico Gaetano Bresci, evidentemente schierato con le posizioni di chi combatteva contro il “Re mitraglia”.
Il giornale, comunque, per rimediare alla mancata visita dei sovrani, pubblicò ugualmente una serie di illustrazioni che mostravano le “cose notevoli” di Nuoro alla fine dell’800. E tra le cose notevoli spiccava la rotonda del carcere che, sicuramente, nella Nuoro
di fine secolo,
rappresentava un elemento di primaria importanza, e non solo per gli aspetti architettonici della costruzione che, imponente, dominava la parte alta della città.
Autoritratto, 1977
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Bell’articolo, ma le cronache dicono anche che: “Ci telegrafano dal Golfo degli Aranci, 21, ore 21,10: Il treno reale arrivò alla stazione di Golfo degli Aranci alle ore 20,30. I Sovrani s’affacciarono allo sportello, salutati dalle poche persone presenti; indi il treno s’avanzò sulla banchina di sbarco. Qui attendeva i Reali una lancia dei Savoia. Una signora offerse fiori alla Regina. Si osserva che il Re ha aspetto stanco. Quando il treno reale fu annunciato mediante fuochi fra la linea ferroviaria e la corazzata Sicilia, le navi italiane ed inglesi illuminarono le alberature d’alto bordo ed il gran pavese con lampadine elettriche. Il golfo presenta incantevole aspetto. Sono il solo giornalista presente”. La Stampa, agenzia La Stefani.
Golfo degli Aranci, 22.
Il yacht reale Savoia alza la bandiera alle ore 8.
Tosto tutte le altre navi delle due squadre italiana ed inglese alzano la gran gala, e le loro artiglierie incominciano le salve per salutare le LL. MM.
Frattanto tutti gli equipaggi sono schierati sopra coperta e gridano: Urrà!
Lo spettacolo che presentano lo due squadre è imponente.
La giornata è splendida; il mare è tranquillissimo.
È giunto il R. avviso Rapido, proveniente dalla Maddalena, con a bordo il Ministro della Marina, on. ammiraglio Palumbo, che si reco’ subito a bordo del Savoia per ossequiare le LL. MM. e passò quindi sul Majestic per far visita al comandante della squadra inglese, ammiraglio sir Harry H. Rawson.
Nei giorni scorsi gli ufficiali delle due squadre italiana ed inglese si scambiarono lunchs, nei quali regno’ grande cordialità. S. M. il Re ha passato in rivista, a bordo del yacht Savoia, la squadra italiana ed inglese alle ore 10,45.
A bordo del Savoia, colle LL. MM. il Re e la Regina, erano il Presidente del Consiglio, on. generale Pelloux, e gli onorevoli Ministri, ammiraglio Palumbo e Lacava.
Il Savoia passò prima innanzi la linea formata dalle navi italiane, i cui equipaggi disposti in catena lo salutarono al grido di : Viva il Re! Mentre le musiche di bordo suonavano la Marcia Reale.
Passando innanzi alla nave ammiraglia inglese, Majestic, la musica del Savoia intuonò l’Inno inglese mentre gli equipaggi delle navi inglesi salutavano con triplice urrà e le musiche di bordo suonavano la Marcia Reale italiana.
Lo spettacolo era veramente grandioso.
La rivista terminò alle ore 11,30, e le LL. MM., coi Ministri, colle loro Case civili e militare, salirono a bordo del Majestic, ove ebbe luogo un lunch in
onore dei Sovrani.
L’Ambasciatore inglese, lord Ph. Currie, si è recato stamane a bordo del Savoia, accolto al suono dell’Inno inglese, a presentare alle LL. MM. il saluto della Regina d’Inghilterra.
Quindi il comandante della squadra del canale, Rawson, col contrammiraglio in sottordine si recò pure ad ossequiare le LL. MM. Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia N. 095 del 22 Aprile 1899. Saluti
Grazie per questa testimonianza giornalistica di fine ‘800 che illustra benissimo con quale “pompa magna” era accompagnato ogni spostamento dei sovrani. Saluti