Sirio Midollini: un amico della Sardegna

Sarà inaugurata il prossimo 28 maggio una mostra che permetterà di apprezzare l’opera artistica di Sirio Midollini, pittore esponente di spicco del Neorealismo, tra i fondatori del movimento di “Nuova Corrente”, scomparso a Firenze a 83 anni nel 2008.
Artista autodidatta, Midollini girò a lungo l’Italia tra gli anni Sessanta e Settanta per cogliere le trasformazioni di una società agraria verso la modernità: i suoi quadri figurativi immortalano i pastori della Sardegna, le donne della Calabria, i contadini dell’Abruzzo secondo la migliore tradizione neorealista riletta con una forte attenzione poetica.
Midollini, che iniziò a lavorare come disegnatore al Pignone dove, nel 1953 fu licenziato per la sua militanza nel Partito comunista, ha avuto una intensa attività artistica che, nel 1959, con i pittori Bruno Pecchioli, Xavier Bueno, Piero Tredici, Leonardo Papasogli e Manfredi Lombardi, lo portò a fondare il movimento “Nuova Corrente”.
Ho conosciuto Midollini quando ancora dipingeva nello studio di Borgo de Greci a Firenze. Uno studio collocato al quarto piano, senza ascensore, in uno storico palazzo tra Piazza Santa Croce e Piazza Signoria. Quello studio dove salì anche il presidente Sandro Pertini che volle personalmente acquistare un quadro raffigurante alcuni contadini della Sardegna.
Quello studio offriva una vista splendida ma richiedeva una fatica indicibile per arrivarci, tanto che Midollini dovette lasciarlo in quanto, negli ultimi anni, per lui era diventato impossibile poter lavorare lassù in cima. E lassù in cima, in quell’abbaino sopra i tetti di Firenze, Midollini mi parlò del suo rapporto con la Sardegna. Una voce esterna all’Isola, la sua, ma molto più “sarda” di quella di tanti sardi che non sanno guardare o capire la loro terra.
Midollini vedeva la Sardegna con gli occhi dei contadini, dei pastori, della gente semplice che lotta quotidianamente per riscattarsi. E nei suoi quadri i volti rivivevano, cosi come rivivevano quei colori forti, esasperati, a volte aspri, che solo la terra sarda sa produrre.
Un legame molto stretto, quindi, quello tra Midollini e la Sardegna, e sono centinaia le opere che l’artista ha dedicato all’isola e alla sua gente.

Ritratto di Gavino Ledda

Un rapporto molto stretto che portò Midollini a un legame di amicizia fortissimo con lo scrittore Gavino Ledda, sfociato nella realizzazione del volume “Le canne amiche del mare”, pubblicato dall’Editore Manzuoli di Firenze nel 1978.
Il questo libro Ledda racconta una storia sulle launeddas, i flauti di canne utilizzati nelle musiche popolari sarde, mentre Midollini “presta” le sue opere di ispirazione sarda a corredare il volume.
Una felice simbiosi suggellata anche da una foto che ritrae, appunto, Midollini, Ledda e tziu Juanne, il suonatore di launeddas.
La mostra di Midollini, promossa dal Quartiere 1 di Firenze, si terrà nella Sala delle Vetrate (ex Murate) in Piazza Madonna della Neve a Firenze. L’inaugurazione è fissata per le ore 17.30 di Venerdì 28 maggio e rimarrà aperta sino all’11 giugno 2010.
Un’occasione per scoprire un artista di spicco nel panorama artistico fiorentino e per poter ammirare una rassegna di opere dalla forte e incisiva potenza pittorica.

2 risposte a “Sirio Midollini: un amico della Sardegna

  1. Anche in Sardegna lo riconosciamo grande artista!!!! Io ho un suo quadro raffigurante proprio un paesaggio sardo…

    • Grazie per l’attenzione al mio blog. Midollini andrebbe valorizzato maggiormente, soprattutto per le sue opere sarde che in pochi conoscono.
      Saluti
      Angelino

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